Santoreggia: un’aromatica poco conosciuta ancora

santoreggia

Alcuni erroneamente pensano sia origano e la chiamano erroneamente origano delle foglie allungate, ma in realtà è tutt’altra pianta. Si tratta di santoreggia: un’aromatica dall’inconfondibile sapore e odore che sta benissimo con verdure estive come zucchine e pomodori, chiamata anche erba pepe. In poche parole, è un’alternativa molto valida al classico basilico oppure origano che possono aver stufato.

Descrizione generale della santoreggia

La santoreggia è un’erba aromatica annuale erbacea appartenente alla famiglia della Labiate, del genere Satureja e alla specie hortensis. I suoi steli eretti che portano delle foglioline sottili e lanceolate, possono arrivare all’altezza di 30 cm. Sono steli molto ramificati che portano anche dei piccoli fiorellini ermafroditi dal colore bianco – rosa. È un’erba che proviene soprattutto dai paesi balcanici.

Come coltivare questa aromatica

La santoreggia è una piantina aromatica che ama il clima temperato e non sopporta il freddo. Quindi la pianta vuole un’esposizione al sole o, al massimo, in leggera ombra. Inoltre, prediligile un terreno asciutto, calcareo, ben drenato e ricco di elementi nutritivi. Vegeta con successo nei terreni poveri e non ama invece quelli compatti. Sebbene, si trovi soprattutto nel centro sud della penisola, si tra diffondendo anche al nord dove le condizioni climatiche sono più favorevoli.

Si può coltivare in orto, in campo, in giardino oppure in vaso, in base alla preferenze. Per quanto riguarda il discorso dell’annaffiatura, sebben sia una aromatica che sopporta bene la siccità, in particolare nel periodo estivo è consigliata un intervento regolare. Il terreno va bagnato solo nel caso in cui sia completamente asciutto poiché questa aromatica perisce per colpa dei ristagni idrici e dell’eccesso di acqua ricevuta. Una buona irrigazione aiuta ad aumentare la produzione di foglioline.

Come moltiplicare la santoreggia

La santoreggia si moltiplica per seme, per semina diretta in pieno campo oppure in semenzaio. Ciononostante, ci sono altre soluzioni che possono essere prese in esame. Una volta acquistata la santoreggia, non è più necessario prenderla gli anni successivi. Infatti, si moltiplica in maniera molto semplice e può capitare che spunti spontanea a chi l’ha messa in orto. Chi l’avesse tenuta in vaso, a fine stagione tenga da parte la piantina secca e la interri nuovamente quando inizia a fare caldo. È sufficiente per avere nuove piantine visto che è molto prolifica e i suoi fiori secchi rilascino i semi sul terreno che danno origine a nuove aromatiche per i vari scopi.

Chi desidera raccogliere la stangheggia e le sue foglioline fresche, può farlo durante la stagione estiva e anche in autunno. Chi invece desidera seccarla e avere le foglie essiccate, può prelevare la pianta e i suoi steli tra le fine della primavere e l’inizio dell’estate per ottenere una maggiore concentrazione di aroma. Si possono consumare anche le infiorescenze in luglio e agosto per ricavare l’olio essenziale.

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